
Cosa sono i diverticoli? Ho i diverticoli, devo preoccuparmi? Devono operarmi? Posso conviverci? Devo fare qualche dieta particolare? E se si infiammano?
Sono queste alcune delle domande più comuni che ci si pone quando si viene a conoscenza di avere i diverticoli del colon. In questo articolo potremo analizzare i diversi quesiti e porre un po’ di chiarezza.
I diverticoli sono delle piccole estroflessioni, dei “palloncini” che possono interessare ogni parte dell’intestino, ma che si localizzano soprattutto a carico della parete del colon, in particolare del tratto chiamato colon sigmoideo o sigma, che si trova nel quadrante inferiore di sinistra dell’addome.
Le dimensioni dei diverticoli sono estremamente variabili da pochi millimetri a 5-6 cm.
Scoprire di avere i diverticoli è un evento molto comune nel corso di una colonscopia eseguita per altri motivi oppure durante un esame di diagnostica come la TC dell’addome. Ma si tratta di una condizione con cui molti di noi convivono per tutta la vita senza averne mai conoscenza, di conseguenza l’avere i diverticoli non deve influire in alcun modo sulla vita di un paziente, soprattutto quando si tratta di una scoperta occasionale.
Un tempo si consigliava alle persone con i diverticoli di evitare qualsiasi alimento con i semini (pomodori, kiwi, et..) convinti che l’ingresso di un semino nel diverticolo fosse alla base dell’inizio del processo flogistico, vale a dire dell’inizio dei dolori, con comparsa di diverticolite, cioè di infiammazione acuta dei diverticoli, ma ciò non trova alcuna conferma.
Quello che si può fare è invece mantenere le feci morbide, bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno ed assumendo un adeguato quantitativo di fibre.
Per fare ancora più chiarezza sarebbe bene distinguere tra:
– Diverticolosi del colon: situazione in cui hai i diverticoli, scoperti per caso, e che non ti hanno mai dato alcun sintomo;
– Malattia diverticolare: interessa una percentuale variabile tra il 10 e il 25% dei soggetti con diverticolosi del colon. Si ha quando danno segno di se, con dolore nel quadrante inferiore sinistro dell’addome, che sia esso occasionale o frequente, alle volte con alterazioni dell’alvo, diarrea, feci caprine e gonfiore addominale. Spesso questa sintomatologia si allevia con l’emissione di gas;
Nel caso della malattia diverticolare è bene affidarsi ad un medico di fiducia per essere seguiti nel tempo (Chirurgo o Gastroenterologo potranno prendersi cura di te).
– Diverticolite Acuta: stato di infiammazione del tratto di colon in cui sono presenti i diverticoli. Questo stato infiammatorio può essere causa di un intenso dolore, che porta il paziente a recarsi in pronto soccorso. Questo stato infiammatorio può andare da una forma trattabile con la sola terapia antibiotica (a domicilio o in ospedale a seconda dell’entità dell’infiammazione) fino alla perforazione del diverticolo e alla conseguente peritonite (il paziente in questo caso viene ricoverato in ospedale, e a seconda dell’entità della malattia potrà essere trattato con terapia medica o con un intervento chirurgico, possibilmente con tecnica mini-invasiva laparoscopica).
Classificazione di Hinchey (molto semplificata)
Hinchey 1: H1: Infiammazione pericolica con o senza Ascesso pericolico
Hinchey 2: H2: Ascesso pelvico
Hinchey 3: H3: Peritonite Purulenta
Hinchey 4: H4: Peritonite Stercoracea
E’ essenziale una diagnosi precoce della diverticolite, in quanto si può andare da una “semplice” infiammazione dei diverticoli e del grasso periviscerale, fino ad una perforazione con peritonite stercoracea, vale a dire la fuoriuscita di feci dal colon, che vengono liberate in addome causando un importante quadro di peritonite, che richiederà un intervento chirurgico d’Urgenza con il confezionamento di una derivazione del transito intestinale (il cosidetto “sacchetto”) temporanea. Da qui l’importanza di una diagnosi precoce della diverticolite acuta e delle sue complicanze.
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