Emorroidi e Patologia Emorroidaria

I gradi delle emorroidi. Cosa sono le emorroidi e Come si curano?

Del sangue sugli indumenti intimi, un gonfiore a livello anale, prurito, “qualcosa di morbido” palpabile a livello dell’ano e alle volte dolore alla defecazione, è così che si inizia a sospettare di soffrire di emorroidi.

Ma andiamo per step, vi accompagnerò passo passo in una comprensione basilare della patologia emorroidaria.

Cosa sono le emorroidi?

Le emorroidi sono dei vasi sanguigni che si trovano normalmente nel canale anale, e che hanno la funzione di “cuscinetto” contribuendo alla continenza e alla defecazione.

Quando questi vasi si dilatano, aumentano di dimensioni, e causano una sensazione di gonfiore, associata spesso a prurito e sanguinamento più o meno importanti.

Perchè soffro di emorroidi?

Questa è una delle domande che si pongono più spesso i pazienti, cosa ho fatto di male per soffrire di emorroidi? ho sbagliato qualcosa? ma perchè proprio a me?

Mi spiace, ma non sei l’unico e non sei speciale. Il disturbo emorroidario, si stima, interessa circa il 50% delle persone sopra i 50 anni di età, con sintomatologia più o meno importante. Si tratta quindi di un disturbo estremamente frequente, che richiede la valutazione di uno specialista proctologo di fiducia, con cui poter parlare liberamente delle proprie abitudini alimentari, di come ci si scarica ed eventualmente anche delle attitudini sessuali, il tutto senza alcun imbarazzo, perchè ripeto, interessa circa il 50% degli over 50, e l’età di inizio dei sintomi si sta progressivamente abbassando a causa del peggioramento della abitudini alimentari e di vita.

Ma torniamo alla causa: solitamente è attribuibile ad una combinazione di predisposizione associata ad un “cattivo” stile di vita. La sedentarietà, una dieta povera di fibre, ricca di spezie, stare per troppo tempo sul WC leggendo una rivista, o guardando il cellulare, l’eccessivo uso di caffè, sono i fattori che più di tutti contribuiscono a determinare un prolasso della mucosa del retto ed una infiammazione dei plessi emorroidari.

Una delle condizioni che, purtroppo, può contribuire allo sviluppo della patologia emorroidaria è la gravidanza, che gravando con il peso via via crescente dell’utero sulla pelvi, può determinare il prolasso delle emorroidi. Ma niente paura, anche per la donna in gravidanza è possibile trovare una soluzione medica al problema emorroidario.

Come si classificano le emorroidi?

  • 1° Grado: emorroidi non prolassanti;
  • 2° Grado: emorroidi prolassanti ma spontaneamente riducibili;
  • 3° Grado: emorroidi prolassanti che richiedono la riduzione manuale;
  • 4° Grado: emorroidi costantemente prolassate, che non si riducono neanche manualmente.

Cosa devo fare per guarire dalle emorroidi?

Guarire dalla emorroidi è possibile, ed è un percorso condiviso tra proctologo e paziente, che deve necessariamente essere “tailored” sulle necessità del paziente.

Alcuni obiettivi sono comuni per tutti:

  • Regolarizzare la funzione intestinale;
  • Ridurre il tempo di permanenza sul WC;
  • Mantenere le feci morbide con una adeguata idratazione ed assunzione di fibre;
  • Ridurre l’assunzione di Caffeina, Teina e di Cioccolato;
  • Ridurre l’assunzione di alcolici;
  • Fare attività fisica lieve-moderata: la vita sedentaria è concausa non solo della patologia emorroidaria, ma di numerose malattie.

Ma allora posso affidarmi alle 4 notizie lette su internet ed evitare di andare a spendere soldi per farmi vedere da un proctologo, anche perchè ho un pò di vergogna?

Mi spiace ma la risposta è NO.

Iniziamo con il dire che normalmente la patologia emorroidaria alterna periodi di importante sintomatologia a periodi di relativo benessere. Questo, unito all’imbarazzo di farsi visitare da un medico, data la sede del problema, porta i pazienti a rivolgersi al Proctologo quando oramai il problema è diventato avanzato e più difficile da gestire. Qualcosa che poteva essere risolto in modo “semplice” con alcuni consigli dietetici, un cambiamento nello stile di vita e qualche integratore, è diventato un problema chirurgico…

Inoltre, non per mettere ansia e preoccupazione, ma è fondamentale escludere che la sintomatologia sia conseguenza di un tumore del colon o del retto, ad una malattia infiammatoria cronica intestinale IBD come la rettocolite ulcerosa o il morbo di Chron, che possono essere confuse (da un non proctologo) per un problema emorroidario, ritardando la diagnosi e quindi l’inizio della terapia.

Per il sospetto è sufficiente internet, ma per porre diagnosi è indispensabile una visita specialistica proctologica che attraverso l’ispezione della regione anale e perianale, l’esplorazione rettale ed eventualmente l’utilizzo dell’anoscopia (introduzione di uno strumento per la visione diretta dell’interno dell’ano), potrà confermare la diagnosi, ma soprattutto proporre il trattamento più idoneo al singolo paziente, sia esso medico o chirurgico.

E quindi come si trattano?

In linea generale possiamo dire che il primo ed il secondo grado, spesso possono guarire con consigli dietetici e con un miglioramento dello stile di vita, associati durante il primo mese ad una terapia con farmaci o integratori naturali, ed eventualmente a delle pomate da applicare localmente.

Gli altri due gradi sono invece quelli che spesso “finiscono sotto i ferri”.. In realtà prima di proporre un intervento chirurgico, andrebbe anche in questi due gradi tentato un approccio medico.

Sicuramente l’intervento chirurgico trova spazio quando non c’è risposta adeguata alla terapia medica.

Gli interventi chirurgici possibili sono molteplici e dipendono dall’estensione della malattia emorroidaria, dal momento della storia del paziente in cui si fa diagnosi.. diciamo da quanto “si trascina il problema”.

  • Legatura elastica ambulatoriale
  • Scleroterapia
  • Intervento di Milligan-Morgan ed intervento di Ferguson o Emorroidectomia
  • Intervento secondo Longo o Emorroidopessi con suturatrice meccanica
  • THD acronimo di Transanal Hemorrhoidal Dearterialization
  • HeLP (il famoso Laser che tanto va di moda, ma che ha delle indicazioni specifiche per essere efficace, come ogni altro intervento)

Tutte queste tecniche rendono chiaro come in medicina in generale, ed in Chirurgia nel particolare, “no one size fits all options”. 

Pubblicato da Dott. Mauro Montuori

Specialista in Chirurgia Generale, Mini-invasiva, Proctologia e in Chirurgia della Parete Addominale

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